[Fonte: http://www.gazzettino.it/]
venerdì 17 settembre 2010
Come smettere di avere incubi
mercoledì 15 settembre 2010
La solitudine fa male quanto un pacchetto di sigarette
Gli amici allungano la vita:
stabilire una rete di rapporti sociali
aumenta del 50% le probabilità di sopravvivenza
MILANO - È dannosa come l’alcol e il fumo ed è due volte più pericolosa dell’obesità: la mancanza di relazioni sociali fa male alla salute e accorcia la vita. Molti, in passato, hanno studiato gli effetti della solitudine sulla psiche; ora un gruppo di ricercatori della Brigham Young University a Provo, Utah, ha valutato anche quanto l’assenza di rapporti con gli altri può condizionare la salute fisica. Ed è arrivato alla conclusione che le relazioni sociali, non importa se con amici, familiari, vicini di casa o colleghi di lavoro, aumentano le probabilità di sopravvivenza del 50 per cento. «L’idea che la perdita di relazioni sociali sia un fattore di rischio di mortalità - commenta Julianne Holt-Lunstad, che ha coordinato la ricerca appena pubblicata su PLoS Medicine - non è ben riconosciuta dal pubblico e neppure dagli operatori sanitari».
STUDI NEL TEMPO - I ricercatori americani hanno analizzato 148 studi dai quali potevano ricavare dati di mortalità su un certo numero di persone, seguite nel tempo (in media sette anni e mezzo), e informazioni sui loro rapporti sociali. Così hanno anche potuto confrontare l’impatto dell’isolamento sociale sulla mortalità rispetto ad altri fattori di rischio ben più conosciuti. E hanno scoperto che quest’ultimo non solo è due volte più pericoloso dell’obesità, ma equivale a fumare 15 sigarette al giorno o ad abusare dell’alcol ed è più dannosa della mancanza di esercizio fisico. Ci sono molti modi attraverso i quali amici o familiari possono influenzare positivamente la salute: dall’effetto tranquillizzante di un contatto fisico vero e proprio fino alla scoperta di qualche nuovo significato da dare alla propria esistenza.
TROPPI STRESS - «Quando una persona intrattiene relazioni con gli altri - aggiunge Holt-Lunstad - si sente in qualche modo responsabile per loro ed è stimolata a prendersi cura di sé e a evitare situazioni di rischio per la propria salute». L’effetto protettivo delle relazioni non vale soltanto per gli adulti o gli anziani, ma in qualsiasi periodo della vita. Vale la pena di riflettere su questa ricerca, anche se non fa altro che confermare cose di buon senso, soprattutto in un’epoca, come la nostra, in cui la tecnologia, la pressione lavorativa e gli stress quotidiani non lasciano più tempo per stare con amici e parenti.
Adriana Bazzi
[fonte: corriere.it]
lunedì 12 luglio 2010
Cibi «arricchiti» per creare dipendenza.
martedì 22 giugno 2010
Troppa tecnologia fa male.
[Fonte: repubblica.it]
« La tecnologia da sola non può né liberare né rendere schiavi;
essa deve essere capita, guidata,
impiegata verso gli obiettivi che ci interessano. »
(Giorgio Ceragioli)
venerdì 4 giugno 2010
Cambiamenti climatici e psicologia
I cambiamenti climatici stravolgono l'equilibrio del pianeta, ma anche quello dei singoli individui, impreparati a disastri ambientali. "La psicologia e gli psicologi possono offrire strumenti importanti per gestire le sfide attuali e future di un mondo contraddistinto dalla crescente complessita'". Lo ha spiegato Truett Anderson, scienziato impegnato nella promozione del ruolo della Psicologia sociale per affrontare i problemi del Global Impact Warning, che ha tenuto a Roma, una Lectio magistralis, all'Accademia Filarmonica, in un incontro promosso dall'Ordine degli Psicologi del Lazio.
"Siamo tutti colpiti - ha detto il vice presidente dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, Paolo Cruciani, aprendo l'incontro - dai numerosi disastri ambientali che stanno stravolgendo l'equilibrio del pianeta, l'ultimo è la marea nera nel Golfo del Messico. Come Ordine abbiamo sentito l'urgenza e la necessità di fermarci a riflettere sul futuro della nostra terra e le responsabilità degli uomini, ascoltando le analisi e le suggestioni del professor Truett Anderson".
"Si tratta dell'evoluzione della specie umana e della sua capacità di comprensione e di gestione dell'impatto che abbiamo su noi stessi, gli altri e tutte le forme viventi. E' necessario comprendere, a tutti i livelli di responsabilità, come si possono affrontare le sfide attuali, tra le quali spiccano il riscaldamento del pianeta, l'uso delle risorse e ancor più l'identità e il senso di appartenenza degli esseri umani al sistema terra e alla complessa trama della vita".
Fonte: http://www.adnkronos.com/
lunedì 31 maggio 2010
Iperattività ADHD e pesticidi
venerdì 28 maggio 2010
Timidezza?
Quando è eccessiva, la timidezza può compromette seriamente le relazioni sociali e influenzare negativamente anche un legame stabile e duraturo come quello del matrimonio.
A dimostrarlo è stata una ricerca pubblicata sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin.
Una questione fondamentale in psicologia – spiegano gli autori della ricerca Levi Baker e James K. McNulty della Università del Tennessee – è il grado con cui la personalità di un individuo determina la qualità delle sue relazioni sociali. In in due differenti studi, i ricercatori statunitensi hanno dimostrato come una timidezza eccessiva può compromettere seriamente un legame matrimoniale, comportando un minor grado di soddisfazione nel rapporto di coppia.
Le persone timide hanno più problemi a fidarsi del partner, sono più gelose e tendono a gestire il denaro in maniera peggiore rispetto ai soggetti più estroversi, sottolineano gli autori. Inoltre, data la loro difficoltà nell'intrattenere relazioni sociali, al momento che si presenta un problema nel loro rapporto di coppia non ne parlano con nessuno e tendono a nutrire rancori e rabbia.
“Ma esiste ancora una speranza, anche se la timidezza è molto resistente al cambiamento”, affermano gli autori. Le persone timide, infatti, dovrebbero imparare a affrontare i problemi in maniera più decisa, specialmente nel caso di difficoltà nel rapporto di coppia, prendendo di petto le situazioni più importanti ed evitando di “rimandare” sempre tutto al domani. Un atteggiamento che sembra molto difficile da assumere, non soltanto per chi è timido.