Lavare le mani per lavar via il senso di colpa. Ma anche per rafforzare una decisione presa e che, magari, non convince del tutto. Un po’ come fece Ponzio Pilato, quando mandò a morte Gesù, lavandosene poi le mani. Una teoria che trova oggi conferma scientifica nello studio di un team di psicologi dell’Università del Michigan, che ha monitorato il comportamento di un gruppo di 40 studenti, a cui era stato chiesto di scegliere fra un cd o un vasetto di marmellata e di lavarsi le mani subito dopo la decisione presa. Ovviamente, i partecipanti al test non erano a conoscenza dello scopo dell’esperimento né obbligati al rito dell’abluzione, ma si è visto che coloro che avevano provveduto al lavaggio delle mani sembravano molto più felici della soluzione adottata rispetto a quanti non lo avevano fatto.
LAVARE I DUBBI - «Il gesto di lavarsi le mani ha il significato di cancellare i dubbi – ha spiegato al Daily Mail il professor Spike Wing Sing Lee – perché quando una persona prende una decisione, spesso è chiamata a scegliere fra due possibilità, in molti casi entrambe interessanti. Pensiamo alla scelta di una vacanza: Parigi o Roma? Dopo aver scelto ad esempio Parigi, uno è portato a giustificare tale soluzione sottolineando come la cucina francese sia migliore e la città abbia fantastici musei d’arte. Ovvero, ci si focalizza sugli aspetti positivi. Il nostro studio ha dimostrato che, dopo che le persone si sono lavate le mani, non si sentono più in dovere di giustificare la loro scelta, come se l’acqua avesse lavato via tutti i loro dubbi e la necessità compulsiva di dare una spiegazione alla decisione adottata».
COSCIENZA - Non solo. Come detto, il gesto di lavarsi le mani rappresenterebbe anche un modo per «pulirsi la coscienza», come ha confermato un altro degli esperti che ha condotto l’esperimento, il professor Norbert Schwarz alla rivista Science. «Il risultato del test dimostra come il gesto di lavarsi le mani aiuti psicologicamente le persone a “cancellare” le tracce di comportamenti immorali tenuti in passato, quasi non fossero mai successi».
Fonte: http://www.corriere.it
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